Sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto del ministero dell’Economia (in allegato la bozza bollinata) che assegna alle singole amministrazioni le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, firmato il 6 agosto dal titolare del Mef, Daniele Franco, a seguito dell’approvazione del PNRR da parte dell’Ecofin (consiglio di Economia e Finanza dell’Ue) del 13 luglio scorso.

In base al breve articolato del decreto, le singole amministrazioni saranno responsabili di attivare le procedure per gli interventi di rispettiva competenza, assicurando un efficace e corretto utilizzo delle risorse a loro assegnate e la tempestiva realizzazione degli interventi, e inoltre dovranno raccogliere ed inviare al Mef i dati relativi all’attuazione delle riforme e al raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi, passaggio necessario per la presentazione delle richieste di pagamento alla Commissione europea. Seguono due allegati, che sono la parte centrale del provvedimento: uno assegna ai singoli ministeri le risorse del Piano per ogni missione; il secondo contiene il cronoprogramma, e cioè i traguardi (milestone) e obiettivi (target) che concorrono alla presentazione delle richieste di rimborso semestrali alla Commissione europea, ripartiti per gli interventi di cui ogni amministrazione è titolare. Nello specifico, le riorse complessive da ripartire ammontano a 191.499.177.889 miliardi di euro, di cui oltre 51,3 miliardi sono destinati al finanziamento di progetti già in essere, oltre 124,5 miliardi all’attivazione di nuovi progetti, 15,6 miliardi al Fondo di Sviluppo e coesione. Quanto ai rimborsi, saranno organizzati in 10 rate, di cui la prima con scadenza a fine dicembre 2021, l’ultima a fine giugno 2023.

Di seguito l’allocazione delle risorse nei settori di interesse.

Al ministero delle Infrastrutture sono assegnati oltre 39,7 miliardi, di cui:

  • 2 miliardiper investimenti in infrastrutture idriche primarie e per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico 
  • 900 milioni riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti 

Al ministero della Transizione ecologica vanno circa 34,6 miliardi, di cui:

  • 1,5 miliardi per la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e l’ammodernamento di impianti esistenti
  • 30 milioni per interventi legati alla cultura e alla consapevolezza su temi e sfide ambientali 
  • 1,09 miliardi per lo sviluppo dell’agro-voltaico
  • 2,2 miliardi per la promozione di comunità energetiche e auto-consumo 
  • 3,6 miliardi per il rafforzamento dello smart grid 
  • 13,9 miliardi per i progetti ecobonus e sismabonus 110% 
  • 600 milioni per investimenti in fognatura e depurazione 

Al ministero dello Sviluppo economico spettano 18,16 miliardi, di cui: 

  • 13,3 miliardi per il piano Transizione 4.0 (di cui 8,8 miliardi sono destinati al credito d’imposta sui beni strumentali, 1,9 miliardi a quello sui beni immateriali non 4.0, 290 milioni sui beni immateriali tradizionali, 300 milioni sulla formazione)
  • 750 milioni per la Competitività e resilienza delle filiere produttive (CdS)

Al ministero delle Politiche agricole sono assegnati 3,68 miliardi, di cui:

  • 880 milioni per investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per un migliore gestione delle risorse idriche.