Le commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera hanno concluso l’esame referente del decreto legge con disposizioni su infrastrutture e trasporti apportando alcune modifiche al testo che è ora atteso in Aula e poi in Senato per la seconda lettura durante la quale con ogni probabilità non sarà ulteriormente modificato – scade il 10 novembre. 

Con l’emendamento 2.31 delle relatrici Alessia Rotta (Pd) e Raffaella Paita (IV) viene stabilita la predisposizione (con decreto del presidente del Consiglio) entro il 30 giugno 2022 del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico, per la programmazione e la realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e per promuovere il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, per aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di risorse idriche. Entro il 28 febbraio 2022 un decreto del ministero delle Infrastrutture dovrà stabilire i criteri per la redazione del Piano stesso, comprendendo le modalità con cui le Autorità di bacino distrettuali, gli Enti di governo dell’ambito e gli altri enti territoriali coinvolti trasferiscono al ministero le informazioni necessarie a redigerlo. Il finanziamento sarà a carico del PNRR e, in caso di inadempienze nella realizzazione del Piano, il presidente del Consiglio potrà nominare un Commissario straordinario. 

Un altro emendamento delle relatrici approvato prevede che i sindaci dei comuni delle isole minori sul cui territorio abbiano sede uno o più comuni possono, anche congiuntamente in forma intercomunale, istituire un apposito organismo consultivo per l’esercizio delle attribuzioni di Protezione civile. In questo ambito, possono designare i rappresentanti delle rispettive amministrazioni e possono essere supportati nelle attività da soggetti dotati di competenze scientifiche, tecniche e amministrative dirette all’identificazione degli scenari di rischio connessi con i rispettivi territori.

Semaforo verde alla proposta 1.04 di Luciano Nobili (IV) ed Enza Bruno Bossio (Pd) che introduce una normativa relativa ai monopattini elettrici: a partire dal 1° luglio 2022, i monopattini a propulsione prevalentemente elettrica commercializzati in Italia devono essere dotati di indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote, quelli già in commercio devono adeguarsi entro il 1° gennaio 2024. Viene precisato che i servizi di noleggio dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica, anche in modalità free-floating, possono essere attivati esclusivamente con apposita delibera della Giunta comunale, nella quale devono essere previsti, oltre al numero delle licenze attivabili e al numero massimo dei dispositivi in circolazione: l’obbligo di copertura assicurativa per lo svolgimento del servizio stesso; le modalità di sosta consentite per i dispositivi interessati; le eventuali limitazioni alla circolazione in determinate aree della città. Ancora, per poter circolare su strada pubblica, devono essere provvisti anteriormente di luce bianca o gialla fissa e posteriormente di luce rossa fissa, entrambe accese e ben funzionanti, ed essere posteriormente di catadiottri rossi. Da mezz’ora dopo il tramonto e durante tutto il periodo dell’oscurità il conducente del monopattino a propulsione prevalentemente elettrica deve circolare indossando il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità, possono essere guidati da chi ha compiuto 14 anni e fino ai 18 con l’obbligo di casco; divieto di transito sui marciapiedi e in senso contrario alla marcia. Possono circolare esclusivamente su strade urbane con limite di velocità di 50 km/h, nelle aree pedonali, su percorsi pedonali e ciclabili, su corsie ciclabili, su strade a priorità ciclabile, su piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata oppure dovunque sia consentita la circolazione dei velocipedi. I monopattini a propulsione prevalentemente elettrica non possono superare il limite di velocità di 6 km/h quando circolano nelle aree pedonali e il limite di 20 km/h in tutti gli altri casi di circolazione.