Nel 2024, la filiera italiana del riciclo degli imballaggi in plastica ha registrato risultati positivi: secondo i dati presentati da COREPLA nel corso dell’assemblea annuale 2025, la raccolta differenziata ha raggiunto quota 1.335.031 tonnellate (+3,6% rispetto al 2023), di cui 1.201.667 tonnellate costituite da imballaggi in plastica (+4,1%).
Numeri che confermano la tenuta e la crescita di un sistema che, grazie alla collaborazione tra cittadini, amministrazioni e operatori del settore, continua a migliorare i livelli di intercettazione e recupero dei materiali. Tuttavia, l’incremento dei volumi da solo non basta. Come sottolinea anche il Rapporto 2025 di Assorimap, le sfide principali per il comparto non sono solo quantitative, ma strutturali e regolatorie.
Un mercato ancora fragile
Nonostante le performance incoraggianti, il riciclo delle plastiche post-consumo resta esposto a criticità economiche significative: l’instabilità dei prezzi, la concorrenza delle plastiche vergini (ancora più economiche in molti casi), l’assenza di obblighi vincolanti di contenuto riciclato e la domanda industriale incostante rischiano di indebolire la filiera nel medio-lungo periodo.
Assorimap propone l’introduzione di un sistema di Emission Trading per la plastica riciclata, modellato sul funzionamento dell’ETS europeo, che premi l’integrazione di materia prima secondaria negli imballaggi immessi al consumo. Questo meccanismo incentivante, secondo l’associazione, contribuirebbe a:
- garantire stabilità economica agli impianti di riciclo;
- promuovere l’adozione strutturale della plastica riciclata da parte dell’industria;
- favorire la trasparenza e la tracciabilità lungo la filiera;
- contrastare il greenwashing legato al falso contenuto riciclato.
- Qualità, tracciabilità, accesso equo
Al di là del sistema di incentivi, il Rapporto evidenzia l’urgenza di rafforzare i controlli sulla qualità dei materiali, sulla veridicità delle dichiarazioni di contenuto riciclato e sull’equa accessibilità alle materie prime derivanti dalla raccolta differenziata, soprattutto per gli impianti più piccoli e indipendenti.
Questi aspetti sono fondamentali per garantire che l’aumento dei volumi di raccolta, come quelli registrati da COREPLA, si traduca effettivamente in benefici ambientali e industriali, e non in diseconomie o flussi distorti.
Conclusioni
I dati del 2024 parlano di un settore in crescita. Ma il riciclo della plastica – e con esso l’intera filiera dell’economia circolare – ha bisogno di regole nuove: che premino la sostenibilità reale, che incentivino l’innovazione, che assicurino trasparenza e parità di accesso.
Solo così il sistema potrà affrontare con solidità le sfide poste dal nuovo regolamento europeo sugli imballaggi e dai target ambientali al 2030.
Fonti ufficiali:
Assemblea COREPLA 2025
EconomiaCircolare.com – Rapporto Assorimap 2025